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Gestione agronomica del Moscato per Asti DOCG, nel contesto del cambiamento climatico

22.02.2023

22 febbraio 2023, a Roma, in occasione del Primo simposio scientifico delle filiere Dop e Igp, l’Asti spumante e il Moscato d’Asti sono protagonisti di una importante ricerca scientifica.

In quest’ambito, infatti, si presentano i primi risultati della ricerca condotta, nell’ultimo triennio, dal Consorzio dell’Asti Spumante e del Moscato d’Asti con la Scuola Superiore Sant’Anna di Studi Universitari di Pisa. 

Lo scopo è stato quello di studiare il cambiamento climatico nelle vigne di Moscato Bianco e dare il via a una prima approfondita analisi del profilo genetico del vitigno per capire come condurre al meglio la viticoltura delle uve, mitigare gli effetti nefasti del cambiamento climatico e, quindi, conservare e potenziare gli aromi caratteristici del moscato bianco.

Il tema è stato trattato il 2 febbraio scorso, a Canelli, nell’Astigiano, nell’ambito di un convegno dedicato ai primi risultati di questa ricerca scientifica.

Davanti a una platea di agronomi, enologi e operatori del settore vitivinicolo, dopo i saluti del sindaco di Canelli, Paolo Lanzavecchia e del presidente del Consorzio, Lorenzo Barbero, sono stati snocciolati dati e grafici, rilevazioni e analisi genetiche.

Relatori del progetto, condotto dal 2019 al 2021 nei vigneti di moscato bianco, sono stati: Pietro Tonutti, docente della Scuola di Studi Superiori, con i ricercatori Eleonora Littarru e Stefano Brizzolara; Guido Bezzo, responsabile del laboratorio d’analisi del Consorzio e l’agronomo Daniele Eberle, consulente del Consorzio.  

Alla fine delle relazioni alcune considerazioni sono state indicate, tra queste: la necessità di nuove metodologie di pressatura per conservare importanti elementi che si trovano nella buccia dell’uva e che spesso vanno persi; nuovi tempi e modi del diradamento fogliare che aiuterebbero a superare sbalzi termici e d’irraggiamento. Auspicabile, quindi, il proseguimento dello studio per trovare o escludere vecchie e nuove pratiche e tecniche, sia in vigna sia in cantina.

Quello presentato a Canelli e che oggi si presenta a Roma è un primo passo nella ricerca scientifica tesa a esplorare il futuro del vitigno moscato bianco e, perciò, è di grande valore scientifico e sarà pubblicato su prestigiose riviste internazionali. 

Ripercorri i momenti salienti del convegno di Canelli attraverso le registrazioni dell’evento: