La partecipazione del Consorzio dell’Asti Spumante e del Moscato d’Asti a fiere internazionali come i ProWein di Düsseldorf in Germania e il Vinitaly a Verona, sono uno degli strumenti di promozione e comunicazione che più di adattano al taglio glocal della filiera.
Più rivolto agli operatori il salone tedesco ha offerto spunti di collegamento tra la condizione dei mercati internazionali, con tutte la complessità delle situazioni economiche e geopolitiche di questo periodo, e le potenzialità enormi della denominazione che ha molte frecce al proprio arco, dal un range di prezzi duttile e che copre ogni esigenza, al naturale basso tenore alcolico che sembra incontrare nuove tendenze di consumo, all’ampia varietà di tipologie in tema di residuo zuccherino che va dalla storica dolce all’Extra Brut, a progetti innovativi e già assodati, come il Canelli docg, essenza territoriale del Moscato d’Asti, e l’Asti Spumante Rosé il cui iter burocratico è ancora in via di definizione.
Per il Vinitaly la presenza del Consorzio dell’Asti e del Moscato d’Asti è stata sottolineata in vari modi. Dal punto di vista logistico con uno spazio lounge, sul fronte delle attività con aperture significativi e sorprendenti a eccellente in ambito food e vinicolo che si sono sposate perfettamente con il mondo dell’Asti.
Spieghiamo: lo spazio dedicato al mondo dell’Asti Spumante e del Moscato d’Asti, senza rivestire solo ed esclusivamente un ambito istituzionale, ha permesso di vivere il salone in modo del tutto informale con l’organizzazione di eventi che hanno catalizzato l’attenzione non solo del pubblico e degli operatori del settore, ma anche dei media tradizionali e non. Tra questi eventi ricordiamo la degustazione di Asti Spumante, in varie tipologie, in abbinamento alla pregiatissima Golden Oyster, detta anche Ostrica d’Oro, un’eccellenza tutta di Goro, un porto lacustre di pescatori situato nel cuore del Parco Regionale del Delta del Po nel Ferrarese.
Giornalisti, produttori e operatori vinicoli hanno potuto toccare con mano e, soprattutto gustare, come il matrimonio tra ostriche italiane e Asti Spumante, con vari residui zuccherini, esprima una gratelle perfezione di sapori oltre che dimostrare l’estrema versatilità dell’Asti Spumante.
Inoltre lo spazio lounge consorziale è stato anche punto di riferimento per un’analoga degustazione che, questa volta, ha visto gli allevatori di Goro proporre le loro Golden Oyster con il passito di Strevi, un vino dolce, a base di uve moscato bianco, della zona di Strevi nell’Alessandrino, una delle aree di eccellenza dell’Asti Spumante e del Moscato d’Asti, che ha una storia antichissima e che, rivaleggiando anche con passiti italiani e stranieri, ha confermato la sua valenza non solo come vino da meditazione, ma anche come ideale accompagnatore di prelibatezze gastronomiche.
Dunque al Vinitaly di Verona edizione 2024, l’area del Consorzio di Tutela dell’Asti Spumante e del Moscato d’Asti è stata un punto di riferimento su temi di informazione e di promozione della filiera in ordine a novità (come il Canelli docg) e riscoperta e valorizzazione di tipologie storiche, come lo Strevi doc. Il tutto sempre nell’ottica di una narrazione positiva e virtuosa della denominazione che è al centro del 50° Sito Unesco, quello dei Paesaggi Vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato che è anche Patrimonio dell’Umanità, e ha tra i suoi scopi principali anche quello di tutelare il paesaggio, l’ambiente, la Salute fisica ed etica dei vignaioli e del loro lavoro da cui è nata la candidatura e a cui si deve il riconoscimento Unesco.